lunedì 30 marzo 2009

Recensione PULGASARI

Recensione pulgasari




Regia di Chong Gon Jo, Shin Sang-ok con Chang Son Hui, Ham Gi Sop, Ri Jong-uk, Gwon Ri, Yu Gyong-ae, Ro Hye-chol, Tae Sang-hun, Kim Gi-chon, Ri In-chol, Riyonun Ri, Pak Yong-hok

Recensione a cura di bungle77 (voto: 6,0)

Corea del Nord, anni '70.

Siamo in un regime totalitario, che rievoca fantasmi di orwelliana memoria, sotto l'egemonia di Kim II Sung; suo figlio Kim Jong Il, futuro dittatore del paese, è Ministro della Propaganda del Partito.
Si narra che sia un grande appassionato di cinema, fan di Elizabeth Taylor e Sean Connery, si dice abbia una videoteca con più di 10.000 titoli. Questo futuro dittatore si prende anche la briga di scrivere un libro sull'importanza del cinema, in cui teorizza come necessaria "una trasformazione rivoluzionaria della pratica della regia" affinché questa diventi lo strumento principale della Propaganda e, attraverso i film, si trasformi la gente del popolo in veri comunisti.
C'è però un problema che gli impedisce di raggiungere il suo fine: in Corea del Nord non c'è una scuola cinematografica con registi all'altezza del compito. Bisogna assolutamente risolvere questa situazione diventata ormai insostenibile.
Niente di più semplice: nella vicina Corea del Sud c'è un'industria cinematografica molto florida con tanti bravissimi registi; perché non rapirne uno dei migliori, tanto a loro a che serve? Uno in più, uno in meno, non fa differenza.
Detto fatto, il proattivo Kim manda i suoi simpatici scagnozzi nel Sud a rapire il famoso regista sudcoreano Shin Sang-ok e sua moglie, l'attrice Choi Eun-hee. Shin è autore di una ventina di film di successo, definito in patria l'Orson Welles del cinema asiatico; la notizia del suo rapimento fa scalpore a sud, mentre a nord non se ne sa nulla.

[...]

Leggi la recensione completa del film PULGASARI su filmscoop.it

Nessun commento: