Recensione due partite
Recensione a cura di JackR
Quattro donne, mogli, madri negli anni sessanta, riunite intorno ad un tavolo di gioco. Le loro quattro figlie, anni dopo, intorno allo stesso tavolo nell'occasione del funerale di una delle madri. Per la generazione anni sessanta, un confronto molto aspro tra donne costrette dalla società e da uomini molto forti o molto egoisti, comunque troppo assenti, e la speranza che le figlie impareranno dai loro errori. Per la generazione degli anni novanta, meno tensione, complice l'occasione comunque triste del funerale, ma comunque un momento intenso di confronto.
Gabriella (Margherita Buy), Sofia (Paola Cortellesi), Beatrice (Isabella Ferrari), Claudia (Marina Massironi) sono le protagoniste del primo atto, quattro madri borghesi che si riuniscono per giocare a carte a casa di Beatrice, che sta per partorire. L'insoddisfazione e la frustrazione di ciascuna per la propria vita – Gabriella, moglie e madre devota, tradita dal marito, Claudia costretta a rinunciare alla carriera per la famiglia, Sofia, moglie infelice e fedifraga, sono il pretesto per una serie di battibecchi più o meno affettuosi; la gravidanza di Beatrice è un tenue simbolo di speranza che il futuro possa essere meglio del presente.
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