mercoledì 18 marzo 2009

Recensione DRIFTING FLOWERS

Recensione drifting flowers




Regia di Zero Chou con Lu Yi-ching, Sam Wang, Serena Fang, Pai Chih-ying, Chao Yi-lan, Herb Hsu, Yu An-shun, Ma Yi-hang

Recensione a cura di Anna Maria Pelella

Taiwan: Mei ha otto anni e sostituisce gli occhi di sua sorella Jing, cantante cieca che ogni sera si esibisce con Diego, una ragazza che veste come un uomo, di cui scopriremo la storia nell'ultimo frammento della narrazione. Intanto tra le due donne nasce un sentimento che cambierà per sempre la vita di Mei. In un altro momento Lily che è malata di Alzheimer, riceve la visita del suo vecchio amico Yen, che essendosi scoperto sieropositivo ha perso ogni interesse per la vita. Nell'ultima storia assistiamo alla scoperta dell'identità sessuale della giovane Diego, che si fascia i seni, rifiuta l'immagine femminile che la madre le propone e si innamora di una cantante.

Le donne e l'identità sessuale sono il fulcro di questo potente racconto corale e doloroso. La narrazione è circolare e interseca vari piani temporali. Si parte da Mei che all'età di otto anni scopre la gelosia e l'amore omosessuale, e si finisce con Diego adolescente, che rifiuta reggiseni e quant'altro la possa rendere femminile nell'aspetto, per inseguire un modello di sessualità che avverte come strano e lontano dalle sue possibilità. Le due si incontrano e si innamorano, cambiando così la vita di Mei. Nel mezzo c'è la storia di Lily, che vediamo in due momenti della vita, il suo matrimonio e la vecchiaia, in cui reincontra Yen, un amico sieropositivo che si abbandona alla propria mortalità.

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