Recensione sissi - la giovane imperatrice
Recensione a cura di peucezia
Il grande successo del precedente film "La principessa Sissi" indusse Mariscka e la produzione a girare immediatamente un sequel, del resto già auspicato e largamente annunciato nella colossale scena finale del matrimonio imperiale. "Squadra che vince non si cambia" e così, con un cast pressoché identico, nel 1956 esce "Sissi, la giovane imperatrice".
Stavolta la location è per gran parte in Austria, negli interni del palazzo imperiale, ma non mancano gli splendidi paesaggi e in particolare i panorami montani esaltati dal colore.
La giovane Schneider inizia a volare da sola rubando la scena a tutti e relegando a poche comparsate sua madre Magda, molto più presente nella prima pellicola, mentre il coprotagonista Bohm continua a recitare rigidamente come da protocollo, destinato – ahimè - a un poco luminoso avvenire cinematografico. I personaggi comici che tanto avevano divertito nel primo film hanno sempre i loro siparietti, dal padre dell'imperatore simpatico finto sordo al colonnello delle guardie imperiali goffo e sfortunato dongiovanni, che qui vive praticamente una storia a parte incastonata in quella principale.
La storia inquadra i primi anni di matrimonio di Sissi, la prima gravidanza e il difficile rapporto con la suocera, dipinta come un'autentica villain nel racconto.
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